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 352 - al circo di dio

 

al circo di dio

 

di tanto in tanto

anche le chiese

hanno bisogno

di apparire

 

oggi

la pubblicità

non ha più

alcun rispetto

per l’anima

 

così viene proposto

il vecchio circo

tradizionale per fede

con i suoi

saltimbanchi

che volano

da un dio all’altro

quasi fosse un mestiere

per passare alla storia

tra gli applausi dovuti

a chi si converte

 

poco importa

se lasciando il proprio dio

per un altro

lo si rinnega

 

a volte

ciò che serve è esibire

una conversione esemplare

di un qualche ometto piccino

che per un applauso

si giochi la sua dignità

 

ma ora attenzione

il direttore del circo

dai paramenti dorati e la tiara

annuncia trionfante

il salto mortale di un’anima

verso una salvezza promessa

 

oplà

salto eseguito

conversione avvenuta

con tanto di battesimo

urbi et orbi

mentre la fanfara di rito

si esibisce

in un solenne te deum

(per l’occasione h. 146)

nell’ostentata funzione

 

 

il  pubblico

canta lode al signore

per il nuovo fratello

(che i più devoti vorrebbero

subito santo)

 

fuori

altra gente

esige giustizia

in nome di dio

l’infedele

che non sa dissimulare

venga sgozzato

 

il mondo è fatto così

 

in disparte un miscredente

chiede scusa al suo dio

che è di tutti

(e che per tradizione

lui chiama gesù)

per lo squallore inscenato

rimanendo in silenzio

 

nessuno si accorge

che lui

il miscredente

è un convertito

 

gli altri

dei senza dio -

 

Delfino Maria Rosso

 

Torino 28 marzo 2008                                                      

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